08.12.2023 - 28.04.2024
Il volto può essere colto dalla sua funzione mediatrice per la comunicazione, portata dallo sguardo. Conosciamo infatti la forza racchiusa nell'incontro degli sguardi, e la dimensione fondante dell'umanità dell'omino attraverso il riflesso offertogli dallo sguardo delle persone che si prendono cura di lui.
Ma, il volto può essere considerato anche dalla sua contrastante realtà di superficie visibile delle parti invisibili dell'umano: in questo senso, allo stesso tempo, rivela e vela sentimenti e affetti, pensieri e preoccupazioni...
Il tema dei volti merita dunque di essere esplorato nella sua portata antropologica. Nel campo dell'Art Brut e delle sue produzioni segnate da una forma di necessità creativa, questa esplorazione assume una dimensione singolare: la presentazione di opere il cui contenuto figurativo offre un incontro con questa parte inalienabile dell'umanità, qualunque sia la marginalità del sociale o iscrizioni culturali dei loro autori, appare in un certo senso inevitabile. Questi volti, il cui tono è attento, interrogativo, comunicativo, assente o vuoto, ritirato o in ricerca, testimoniano un modo di rapportarsi al mondo e interrogare, in una forma di mise en abyme, il proprio incontro con l'umano.
Commissario: Pascal Roman, professore di psicologia clinica, psicopatologia e psicoanalisi
Coordinatore: Pauline Mack
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione in due edizioni separate (francese e inglese) nella collana Art Brut, la collezione che accompagna le biennali. Edito da Edizioni 5 Continenti (Milano).